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è vuotoStefano
Recensito in Italia il 11 settembre 2024
Una fantasica, minuziosa ma al contempo delicata descrizione di un unico ed incredibile viaggio dal nord al sud Italia, da regioni a borghi. Siamo nell' Italia degli anni 50, dove si sovrappongo la ricostruzione e il boom economico e soprattutto si ripongono speranze per il futuro, che purtroppo oggi sono state completamente disattese. Ma le certosine descrizioni di Piovene potrebbero essere usate ancora oggi come un' accurata guida turistica da sfruttare, soprattutto per i giovani, per scoprire il nostro fantastico paese.
Client d'
Recensito in Italia il 30 dicembre 2024
Lettura consigliata dalla scuderia giornalistica Montanelli, Severgnini.
Cliente
Recensito in Italia il 6 febbraio 2024
Il paziente viaggio in un'Italia post bellica di Guido Piovene, ci ha regalato un punto di partenza ed un termine di confronto utili ancora oggi. La capacità di "leggere", "descrivere", "incuriosirci" oltre alla "cultura" di Guido Piovene ci offrono il piacere della sorpresa e della scoperta. Un libro che suggerisco a chi è giovane e vuole uscire dalla banalità e superficialità de "I likes" ,, "I don't likes". Magari usandolo come meta per riscoprire il fascino di un "viaggio in Italia".
roberto bassi
Recensito in Italia il 14 novembre 2023
Elegantissimo nello stile, accurato ed intuitivo nell’, analisi antropologica, bravissimo nella descrizione della cultura e stile delle popolazioni.Dedicato a chi vuole capire gli italiani
Cliente
Recensito in Italia il 28 gennaio 2018
interessante ma spesso noioso e prolisso. Necessita di una grande capacità di "contestualizzazione" sul tempo della ricerca, sulle motivazioni politico-sociali degli anni 50, sui rapporti allora intercorrenti fra le componenti dell'Italia di allora. Ciononostante si rilevano : una forma di (fenomeno psicologico che porta a mantenere, compulsivamente, un filo continuo di legame tra aspetti anche diversi e non logicamente connessi); ad esempio la ossessione sui dati della riforma agricola in atto allora, il continuo riferirsi al rapporto/scontro "comunisti vs. clericali", ed altre connotazioni del genere. E' probabile che allora fosse utile/necessario evidenziare questi aspetti ma a distanza di più di una sessantina di anni essi diventano, a mio parere, "pesanti". Questo aspetto, secondo me, influenza la leggibilità nel nostro secolo - e pertanto il successo della riedizione del volume, se non per studiosi di sociologia comparata.Alcuni errori, o meglio, disattenzioni di redazione emergono e possono minare , forse, la attendibilità del testo (ad es. a pag. 231 si afferma e poi alla successiva pag. 232 sic). Lapsus banale (anche se nei tempi attuali la limitazione della correzione delle bozze appare sempre più ampia) ma che denota una scarsa attenzione di revisione del testo, colpa forse della redazione più che dell'autore che scrisse in base ad appunti di viaggio effettuati in più periodi. C'est tout. Non sono rimasto del tutto soddisfatto dell'investimento fatto.
Francom
Recensito in Italia il 6 aprile 2018
Un bellissimo libro, in parte sull'Italia di sempre ma soprattutto su quella Italia che uscita dalla guerra stava completando la ricostruzione e si accingeva ad affrontare i nuovi tempi pieni di promesse. La riforma agraria, la rinascita industriale, il problema del mezzogiorno sono tra i temi più ricorrenti oltre naturalmente agli ampi scorci descrittivi ricchi di atmosfera e di riferimenti storici e culturali. Oggi le speranze di allora si sono in parte realizzate dal punto di vista materiale perché certi problemi non ci sono più. La crescita economica c'è stata, l'industria si è sviluppata, non si parla più di analfabetismo, le scuole ci sono ovunque. Ma al posto di quei problemi ce ne sono altri che non dipendono solo dagli aspetti economici. Ma soprattutto c'è stato un radicale e fallimentare cambiamento culturale e di costume che Piovene non poteva prevedere negli anni cinquanta. Nel complesso un commovente viaggio nella Italia degli anni della mia infanzia anche se ne emerge la costatazione amara del fallimento, soprattutto culturale, della mia generazione e anche di quella dei padri. E i figli non promettono di poter fare meglio anche perché i problemi ormai sono su scala mondiale e quello che facciamo qui nel nostro paese rischia di essere quasi ininfluente. Comunque un bellissimo libro di un grande giornalista e scrittore, migliore in questo genere letterario che nei romanzi.
FedeF
Recensito in Italia il 1 aprile 2018
Anche se risale a sessant'anni fa, questo libro ha ancora una sua attualità. La descrizione di caratteristiche e particolarità economiche, sociali e culturali, collegate a problemi di sviluppo, comparata con la realtà attuale, ci mostra come certe cose non siano ancora cambiate. Certo, a livello nazionale, rispetto ad allora si nota una crescita ed uno sviluppo sociale generalizzato, che ha interessato soprattutto le fasce sociali più svantaggiate. Però, nonostante ci siano i primi segnali del boom economico che si intravede, i problemi del nostro Mezzogiorno seppure puntualmente individuati rimangono ancora irrisolti. La mancata soluzione dimostra che non si è fatto abbastanza, non tanto dal punto di vista economico quanto da quello politico: i meriti e le capacità non sono valutate, l'intraprendenza economica e l'imprenditorialità sana è penalizzata da un ceto politico non all'altezza che premia solo parenti e compari, La divisione della torta con una criminalità pervasiva fa il paio con la consapevolezza che il sottosviluppo contribuisce a mantenere inalterata la presa sul potere. Questa situazione è il segnale che il cambiamento ha interessato solamente una parte degli aspetti sociali e, soprattutto per quanto concerne lo sviluppo economico, ha risuradato una parte del paese.
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